La carriera di Nižinskij rappresentò un punto di svolta per la danza occidentale: la figura del danzatore, relegata fino ai primi anni del secolo nel ruolo del "principe al servizio della ballerina", cambia volto proprio grazie alle performance di Nižinskij, connotate da esotismo, androginia, schiavitù sessuale, violenza. È un "essere nuovo, dalla sensualità prepotente e non definita, che non esita a indossare gioielli e stoffe preziose". Sergio Trombetta racconta sapientemente il grande talento dell'artista, soffermandosi però spesso sull'uomo, sulla sua relazione (anche amorosa) con l'impresario Djagilev, sui rapporti con le due donne della sua vita, la sorella Bronislava e la moglie Romula, e infine sul declino causato dalla schizofrenia.
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