Nel mondo spirituale di E.T.A. Hoffmann, magistrato e artista poliedrico – poeta, recensore e compositore musicale, scenografo e regista teatrale a un tempo – la musica svolge un ruolo primario, è espressione della Sehnsucht romantica, di una tensione mai appagata verso l'infinito. È la sfera del demoniaco e del soprannaturale che si contrappone alla prosaicità del quotidiano. Johannes Kreisler, il musicista generato dalla fantasia hoffmanniana e per taluni versi suo “doppio”, vive in modo tragico e grottesco questo dualismo arte-vita. Da un lato egli è l’artista-clown che intrattiene il suo pubblico salottiero, borghese e filisteo; dall'altro è vivente testimonianza di una crisi dell'arte mercificata e dell'artista divenuto incapace di creare. Ma in queste pagine ci parla anche lo Hoffmann recensore e critico che giunse alla poesia attraverso la musica. I Kreisleriana, nella finzione poetica gli scritti di Johannes Kreisler, fanno parte dei Pezzi fantastici alla maniera di Callot (1814-15); a essi si ispirò, nella composizione della Kreisleriana op. 16 per pianoforte, Robert Schumann, figura paradigmatica del romanticismo musicale.
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