La questione della personalità giuridica degli ecosistemi - montagne, fiumi, ghiacciai e foreste - è uno dei grandi temi del dibattito filosofico contemporaneo. I soggetti non-umani sono qualcosa di più che materia inerte e risorse naturali. Come immaginare un modello culturale che ci aiuti a riconoscere pietre e fiumi quali attori politici, sottraendoli alla separazione tra natura e cultura tipica del pensiero occidentale e del suo inconscio coloniale? E, con un gesto ancora più radicale, in che modo possiamo lasciarci alle spalle l’idea stessa di persona, ripensando l’esperienza soggettiva a partire dalla natura geologica? Concentrando la sua analisi sulle rocce e sulla materia litica, tra politiche indigene e opere d’arte, tra massi erratici e valli trasformate in discariche, Federico Luisetti ci regala sulle orme di italo Calvino un’appassionante riflessione sull’essere pietra. Un testo originale e fondamentale di ecologia politica, che allarga le prospettive e il nostro stesso orizzonte cognitivo.
Devi effettuare l’accesso per pubblicare una recensione.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.