Attivista, docente di storia e di letteratura, saggista e poetessa, Luce
Fabbri è stata testimone sensibile e protagonista consapevole degli
eventi e delle tragedie che hanno attraversato tutto il XX secolo. Nel
corso della sua esistenza ha affrontato molte delle questioni
politico-sociali più scottanti della sua epoca e lo ha fatto sia
rimanendo fedele alla radice socialista dell'anarchismo di Errico
Malatesta e del padre Luigi, sia attingendo alle più diverse e
stimolanti correnti del pensiero critico a lei contemporanee. Nei testi
raccolti in questa antologia, Fabbri scrive di libertà e rivoluzione ma
anche della natura dello Stato contemporaneo e, con particolare
preveggenza, dell'ascesa di una nuova e insidiosa classe
tecnoburocratica. Proprio questo originale contributo che dà al tema dei
totalitarismi – peraltro sperimentati sulla propria pelle con il
fascismo italiano prima e con la dittatura uruguayana degli anni
Settanta poi – la pone sullo stesso piano dei maggiori intellettuali
radicali del Novecento, inserendola a pieno titolo all'interno di un
dibattito che ha profondamente segnato la storia e la cultura di
un'epoca che non sembra affatto conclusa.
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