Benny è rinchiuso da ventiquattr’anni in prigione, condannato per il più odioso dei reati. La sua vita è un incubo di cui il carcere di Punta Sottile – con le celle buie sotto il livello del mare e le vecchie mura che paiono non poterlo contenere – è una fedele rappresentazione. Per uno sbaglio dei secondini, subisce l’attacco cannibale di un uccisore seriale che aveva terrorizzato l’Italia al principio del millennio. Sopravvissuto, è operato e curato. Una volta ristabilitosi, incontra una persona del passato che lo mette al corrente delle prove certe sulla sua innocenza.
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