Il calcio è un’industria dal fatturato multimiliardario. Professionalizzazione e commercializzazione sono la cifra della sua immagine nel mondo. Eppure, questo gioco conserva un’anima ribelle, forse più di qualsiasi altro sport il cui destino è stato quello di essere cooptato da affaristi e politici corrotti. In questa indagine a tutto campo sui nessi fra calcio e politica, Kuhn non solo ne ripercorre la storia facendone emergere luci e ombre, ma si confronta con quegli aspetti combattuti da chi aspira a un cambiamento radicale della società, come il nazionalismo, l’intolleranza o la commistione con ambienti di destra. Al tempo stesso racconta di un altro calcio – quel «gioco del popolo» mantenuto vivo da molti calciatori, squadre e intere comunità – ed esplora gli approcci e le prospettive alternative di un calcio egualitario e autorganizzato. Un omaggio a tutti coloro che ai mega stadi e alle dirette televisive preferiscono ancora la gioia di giocare assieme nei vicoli e nei campi fangosi.
Biografia: Gabriel Kuhn (Innsbruck 1972), oltre a essere un attivista libertario e un organizzatore sindacale, è anche un ex calciatore semiprofessionista. Di origine austriaca, dal 2007 vive a Stoccolma. Ha pubblicato vari libri tra cui Playing as if the World Mattered: An Illustrated History of Activism in Sports (2015), Antifascism, Sports, Sobriety: Forging a Militant Working-Class Culture (2017), X: Straight Edge and Radical Sobriety (2019) e Liberating Sápmi: Indigenous Resistance in Europe’s Far North (2020). Ha inoltre curato le antologie di scritti politici di Gustav Landauer Revolution and Other Writings (2010) e di Erich Mühsam Liberating Society from the State and Other Writings (2011), oltre a una raccolta di documenti sulla rivoluzione tedesca del 1918-1919 All Power to the Councils! (2012). Per elèuthera è anche autore di La vita all’ombra del Jolly Roger (2018) e Un calcio al potere. Gioco e lotta sociale (2026).
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