Delusi dall’ultimo libro che avete acquistato e letto dopo che aveva vinto l’ennesimo premio? Non capite perché abbiano dato il Nobel per la letteratura proprio a quello scrittore mai sentito prima? Niente paura, ora potrete rifarvi la bocca con Tutti i nostri premi, un’antologia in cui gli scrittori finalmente ci dicono tutta ma proprio tutta la verità sul mondo dei premi. Con racconti di Veronica Raimo, Giulio Mozzi, Vargas, Gilda Policastro, Alessandro Gori, Stella Poli, Ugo Cornia, Valentina Maini, Valerio Lundini, Carolina Cavalli, Emanuele Martino, Marco Rossari, Matteo Marchesini, Paola Moretti, Giordano Tedoldi, Luca Pisapia, Federica Sabelli, Francesco Pacifico, Luca Ricci, Domitilla Pirro, Michele Masneri, Gian Marco Griffi, Saverio Raimondo. Hai voglia a dire che i premi non contano. Di solito chi dice così è perché non li vince. Che siano Oscar o Palloni d’oro, Pulitzer o riconoscimenti alla carriera, davvero i premi sono soltanto «ciambelle di salvataggio lanciate a qualcuno che ha già raggiunto la riva» come sostenne George Bernard Shaw rifiutando i soldi del Nobel? Chi legge e scrive libri sa che alcuni premi possono proiettare un romanzo dritto in classifica, altri invece fanno solo curriculum e di soldi nemmeno a parlarne, ma la maggior parte li devi andare a ritirare in oscuri paesi appenninici dove comunque arrivi sempre secondo dietro la celebrità locale. Qui, dall’alto dei loro scranni, giurie di inossidabili carampane e venerati maestri decretano l’ingresso o l’esclusione dal grande olimpo della letteratura commuovendosi per due metafore neanche fossero gli occhi oceanici di Miss Cotonella a Salsomaggiore Terme. E gli scrittori? Come in tutte le discipline ci sono gli specialisti, i vincitori di allori seriali, ma anche chi non ci si avvicina nemmeno di striscio, chi affetta noncuranza e chi briga dietro le quinte. Per saperne di più bisogna leggere questo libro, in cui autori pluri e mai premiati si tolgono tutti i sassolini e talvolta qualche macigno dalle scarpe, svelano gli altarini e gli scheletri nell’armadio, ma soprattutto ci regalano dei racconti che davvero meriterebbero un qualche trofeo. In attesa che voi lettori scegliate il migliore, noi ci portiamo avanti e brindiamo «alla salute del vincitore, con un bicchierino pieno di livore».
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