Come testimoniano i rituali del Paleolitico, il culto di Dioniso o le pratiche danzanti del cristianesimo medievale, in passato le società umane hanno sempre dato vita a momenti di festa ed estasi collettiva. Un invito a «perdersi» che permetteva a ognuno di entrare in comunione diretta con gli altri (e con il divino). Perché allora questa festività spontanea, un tempo così diffusa, oggi è quasi scomparsa, se non nella forma di un consumo passivo? Perché il suo afflato liberatorio ha sempre più scatenato nelle élite il timore – in effetti giustificato – che questi raduni potessero sfidare le gerarchie sociali. Così, in una repressione secolare che ha visto i protestanti criminalizzare il carnevale, i musulmani wahhabiti combattere il sufismo, i colonizzatori europei cancellare i riti estatici dei nativi, i raduni di massa hanno cominciato a essere irregimentati e istituzionalizzati. E tuttavia le esplosioni di gioia collettiva, con la loro carica sovversiva, persistono tuttora. D’altronde, siamo esseri sociali, e la voglia di mascherarsi, danzare, irridere i potenti e condividere l’esultanza con dei perfetti sconosciuti non è affatto facile da reprimere.
BIOGRAFIA AUTORE:
Barbara Ehrenreich (1941-2022), sociologa, oltre ad aver collaborato con le maggiori università americane è anche stata saggista, giornalista e attivista politica. Dopo due lauree, la prima in chimica e la seconda in immunologia cellulare, si è allontanata dal mondo scientifico per occuparsi a lungo di salute e femminismo, avanzando una dura critica al complesso "medico-industriale". Ha ricoperto ruoli di responsabilità in numerose associazioni tra cui la National Women's Health Network e la National Writers Union. Ha inoltre collaborato con le più importanti testate giornalistiche statunitensi, tra cui "The New York Times Book Review", "The Washington Post", "The Atlantic Monthly", "Mother Jones" e "The Nation". Autrice di numerosi best-seller, in italiano sono usciti Riti di sangue. All'origine della passione della guerra (Feltrinelli, 1998), Una paga da fame. Come (non) si arriva a fine mese nel paese più ricco del mondo (Feltrinelli, 2002), Donne globali. Tate, colf e badanti, con Arlie Russell Hochschild (Feltrinelli, 2004) e Cause naturali, La vita, la salute e l'illusione del controllo (Luiss, 2021).
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