Uno straordinario ritrovamento fra le carte d’archivio ci permette di leggere uno degli ultimi testi che Anne Brontë vergò prima di spegnersi prematuramente a causa della tisi. In queste scarne e lucidissime pagine, per la prima volta tradotte in lingua italiana, riaffiora il dibattito sul conflitto fra scienza e fede che infuocò la società intellettuale durante l’epoca vittoriana e che ancora oggi non smette di interrogarci. Il testo è tradotto e curato da Sara Grosoli, esperta di narrativa vittoriana, che si è già occupata di autori come Charlotte Brontë, Mary Shelley, George Eliot e, per Oligo Editore, Rudyard Kipling (Come Shakespeare giunse a scrivere La tempesta).
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