La protagonista di questo romanzo di formazione è Enrica, una giovane donna nello spettro autistico, di professione educatrice cinofila. Il nonno Viktor, riluttante soldato tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale, e il suo cane Fritz sono il punto di partenza del racconto: raccogliendo l’eredità spirituale e intellettuale del nonno, Enrica narra con ironia e profondità le esperienze difficili della propria infanzia, le difficoltà relazionali, il bullismo subito a scuola, i disturbi alimentari in adolescenza e la vita di strada, ma anche quelle esaltanti: l’arrivo nel rifugio per cani senza famiglia, il primo caso di lavoro risolto, l’incontro con i suoi cani. La storia intima dell’autrice è infatti strettamente intrecciata con le vite dei cani che incontra sul suo cammino, prima come bambina emarginata, poi come ragazza difficile e infine come professionista affermata. Per Enrica i cani “problematici” sono non solo maestri, ma un’efficacissima cura per il senso di solitudine emotiva causato dalla condizione di neurodivergenza.
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