I postumi dell'amore. Metafora per indicare le conseguenze del disamore, la rovina causata dalla perdita amorosa, il dolore che si prova dopo essere stati abbandonati dall'altro, la caduta, in casi estremi, in uno stato di devastazione esistenziale: ego demolito e aspettative assenti. Molto simile alla risacca del mare, alle onde che arrivano sulla spiaggia a un ritmo cadenzato, una dopo l'altra, e poi si ritirano e si scontrano con le successive. Queste onde morenti, ma ostinate che mantengono la sabbia bagnata finché il tempo se ne va e la marea si abbassa. A quel punto il calore asciuga la sabbia. Ma solo fino all'irruzione della marea successiva. Queste onde esprimono anche l'attrazione verso l'abisso, il richiamo accogliente del mare, che nei casi disperati offre la sua definitiva protezione ai malati gravi di disamore inducendoli a rifuggire il dolore che credono li stia devastando e offre l'oblio in cambio della distruzione reale.
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