Ugo Celada da Virgilio (1895-1995) attraversò il Novecento restando fedele a una cultura figurativa fondata su classicismo e modernità, dialogando con il clima promosso dalla rivista “Valori plastici” e del realismo magico, senza mai smarrire la propria autonomia. Ritrattista di rara sensibilità, capace di cogliere anime e silenzi, e paesaggista lirico, trasformò la quotidianità in immagini sospese, cariche di poesia. Questo libro ne ripercorre la lunga vita – a partire dai primi passi nell’ambiente artistico mantovano, passando per le Biennali di Venezia, fino al definitivo approdo milanese – concentrandosi su una pagina sostanzialmente sconosciuta ma centrale nel percorso umano e creativo di Celada: il soggiorno a Castiglione delle Stiviere, dove trovò rifugio durante la Seconda guerra mondiale. Qui tra il 1943 e il 1947 realizzò opere oggi databili con precisione e illuminate da preziose testimonianze. Questo nucleo riscoperto getta nuova luce sulla sua pittura, offrendo una prospettiva inedita. La parentesi castiglionese, segnata da legami umani e creatività resiliente, diventa così chiave per comprendere l’intero percorso dell’artista e restituirne una voce più autentica.
Devi effettuare l’accesso per pubblicare una recensione.









Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.