La forma di vita del cosiddetto Occidente contemporaneo è la mancanza di felicità. Mancanza che non significa "infelicità", ma nemmeno totale assenza di dolore. Questa condizione si è resa particolarmente visibile in virtù di quel benessere materiale che avrebbe dovuto garantire, a tutti, un tale sentimento e che invece rivela una peculiare mancanza di piacere. Esistono di questa situazione diversi sintomi: la ricerca ossessiva della salute perfetta, l'equivalenza di piacere e prestazione, l'occultamento del dolore e l'ostentazione del dolore da cataclisma...Stefania Consigliere si fa interprete di questi sintomi descrivendo un quadro della vita pubblica e privata in cui è difficile non riconoscersi.
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