Guy Ernest Debord (1931-1992) visionario e “cattivo maestro” del pensiero radicale ha svelato con sorprendente anticipo la logica dello spettacolo che oggi plasma algoritmi, social network e realtà aumentata. Questo volume corale propone una rilettura metadisciplinare della sua opera, intrecciando filosofia, sociologia e pedagogia in un orizzonte critico e attualissimo. Decostruire le immagini, ribaltare i significati, creare situazioni, radicalizzare i processi educativi: pratiche di emancipazione che diventano strumenti indispensabili per orientarsi nella condizione ipermediatizzata del XXI secolo. Le parole di Debord attraversano la superficie scintillante delle piattaforme digitali e ne incrinano la patina, mostrando l’urgenza di uno sguardo libero. Questo libro è una bussola teorica ed esistenziale: una mappa per chi desidera smarrirsi con coscienza e ritrovare il reale oltre la messa in scena. Saggi di: Alfonso Amendola, Nello Barile, Alessandro Ciasullo, Vanni Codeluppi, Mario Costa, Vincenzo Cuomo, Monica Di Domenico, Alfredo Pio Di Tore, Marcello Francolini, Antonio Lucci, Alessia Sozio
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