Nel dicembre 1939, Anna – bracciante siciliana e analfabeta – viene arrestata per aver ferito al volto il sorvegliante della sua squadra di lavoro, un uomo che pochi mesi prima aveva cercato di abusare di lei. Quel gesto le costa sei mesi nella prigione di Milazzo, in provincia di Messina. La narrazione si svolge prevalentemente al tempo della detenzione, durante la quale Anna intreccia un legame vibrante con Lea, una forestiera venuta dal mare che le insegna a scrivere e diventa la sua principale alleata. Durante “sei lune e mezza”, la storia si muove fra il presente e varie incursioni nel passato, a cui Anna e Lea vanno in vari momenti con la memoria, per sfuggire alla ferocia della quotidianità. In un’atmosfera fatta di immobilismo, dolore e attesa, importanti protagonisti sono i dialoghi fra le detenute, che parlano di erbe medicinali, riti di guarigione, storie magiche, incubi notturni, violenza, vita politica e guerra. Da questa inattesa tappa della vita, Anna uscirà con nuove consapevolezze sulla sua epoca e animata dal desiderio di scrivere “pagine nuove per la sua vita”.
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