"Voglio scuotere le persone, e voglio far comprendere che l'uomo non è democratico per diritto divino. La democrazia è una creazione, una conquista della storia costantemente in pericolo, e in questo momento sta andando a farsi fottere". Nel 1994 Castoriadis intreccia un'appassionante conversazione con i ricercatori della "Revue du MAUSS" (Mouvement Anti-Utilitariste dans les Sciences Sociales), tra cui Serge Latouche, Alain Caillé, Jacques Dewitte, Chantal Mouffe... Il dibattito affronta i maggiori problemi che ci stanno di fronte: la questione dell'universalismo e del relativismo culturale, il ritrarsi dei cittadini dalla sfera pubblica, la fragilità della democrazia e i limiti della rappresentanza, l'imporsi del capitalismo come sistema "naturale". In questo serrato confronto, con accordi e disaccordi tra gli interlocutori, la visione di Castoriadis si delinea in tutta la sua radicalità.
In questo serrato confronto con alcuni degli esponenti più noti della «Revue du MAUSS» (Mouvement Anti-Utilitariste dans les Sciences Sociales), Castoriadis affronta con grande lungimiranza i tanti problemi posti da una globalizzazione in rapida espansione: la questione dell’universalismo e del relativismo culturale, il ritrarsi dei cittadini dalla sfera pubblica, la fragilità della democrazia e i limiti della rappresentanza, il colonialismo neoliberale, il tragico imporsi del capitalismo come sistema «naturale». Attraverso accordi e disaccordi con i suoi interlocutori, la visione di Castoriadis emerge in tutta la sua radicalità, delineando una rivoluzione democratica in grado di aprire spazi sociali in cui la libertà non è più il privilegio di pochi occidentali ma il patrimonio di un mondo condiviso tutto da immaginare e costruire. Un pensiero pratico di straordinaria attualità.
Biografia: Cornelius Castoriadis (Costantinopoli 1922 – Parigi 1997) è stato uno dei maître à penser più originali del secondo Novecento. Di cultura greca, si avvicina giovanissimo al marxismo, aderendo alla Gioventù comunista prima e al dissenso trotzkista poi. Nel 1945 si stabilisce a Parigi, dove intraprende studi di filosofia, economia e diritto. Poco dopo fonda, con Claude Lefort e altri, il gruppo e la rivista «Socialisme ou Barbarie», dalle cui pagine lancia una serrata critica al comunismo reale che lo porterà pochi anni dopo alla rottura definitiva con il marxismo. Non a caso raggiungerà la notorietà come pensatore rivoluzionario proprio quando esplode, in Francia e nel mondo, il Sessantotto libertario. Nel corso degli anni è stato economista all'OCSE, directeur d'études all'École des hautes études en sciences sociales e infine psicoanalista. Per elèuthera sono usciti Finestra sul caos, Relativismo e democrazia, La rivoluzione democratica e La cultura dell'egoismo, scritto insieme a Christopher Lasch.
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