Un gentiluomo di antichissima schiatta che a ogni Natale si trasforma in lupo mannaro; un magnate rovinato che si dedica all'accattonaggio senza rinunciare all'eleganza; un marito fedifrago che torna a invaghirsi della moglie solo quando costei si ritrova imprigionata in una cintura di castità inviolabile; un servitore africano etilista e antropofago; un aspirante suicida che raggiunge il suo obiettivo senza cadere in peccato mortale; una principessa vittima di un maleficio che partorisce una volta al giorno (ma senza dolore). Sono i protagonisti di questi Racconti per satiri di Georges Fourest (1864-1945), che escono per la prima volta dai confini della Francia. Racconti erotici ed efferati, macabri e grotteschi, paradossali e beffardi, narrati con una prosa barocca e debordante e in una lingua ricchissima. Il lettore si trova di fronte a un bivio. Può leggere i racconti tutto d'un fiato, trascurando i riferimenti colti, per arrivare a scoprirne al più presto l'epilogo, sempre sorprendente. Oppure può centellinarli, approfondendo i riferimenti attraverso le note (non presenti nell'originale, ma frutto di un lungo e impegnativo lavoro di ricerca): può così scoprire che i Passalorinchiti erano eretici cristiani che pregavano con un dito infilato nel naso, che Baudelaire si tingeva i capelli di verde, che nella Geenna non bruciavano i dannati, ma i rifiuti, perché era la discarica di Gerusalemme…
Devi effettuare l’accesso per pubblicare una recensione.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.