Il barracuda, pesce sempre vigile e scattante, è l'immagine che Saverio Tutino sceglie per la sua autobiografia. Rappresenta bene il suo modo di essere, alla costante ricerca di sé, tra i popoli in rivolta. Queste pagine custodiscono la vita avventurosa di un giornalista che è stato partigiano, inviato nella Cina appena conquistata da Mao, ha seguito la rivoluzione castrista e la lotta tra Francia e Algeria per l'indipendenza. Nel 1984 fonda l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano, che quest'anno festeggia il quarantennale.
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