C’è un momento, spesso impercettibile, in cui il rumore dentro di noi diventa insopportabile. Non il frastuono della città, non le voci degli altri, ma quel caos interiore che si insinua tra i pensieri e li scompiglia. E poi c’è un dolore che non si vede, ma che si incastra ovunque. Un dolore che non si può raccontare con ordine, perché l’ordine non gli appartiene. "Non toccarmi l’anima con le mani sporche" è il tentativo di dare voce a quel rumore e a quel dolore, di trasformarli in qualcosa di comprensibile. Attraverso frammenti di vita, riflessioni crude e pagine di poesia, il libro esplora le contraddizioni dell’animo umano: l’amore che consola e ferisce, il perdono come resa, la paura di non essere abbastanza, il bisogno di appartenere e la necessità di lasciar andare. È un viaggio sincero, senza schemi o certezze, che parla di cadute e risalite, di solitudine e speranza, di depressione, delle difficoltà dell’essere donna, di infelicità e della sua accettazione. Di quegli istanti in cui ci si sente persi e di quelli in cui, anche solo per un attimo, si riesce a ritrovarsi.
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