Con una metafora hegeliana si può dire che il libro Microscopia è il frutto del «lavoro della talpa»: vuole scavare nel fertile terreno degli studi platonici di Hans-Georg Gadamer e in particolare nel primo Commento al Filebo, per seguire le vie sotterranee che collegano il Platone di Gadamer ai temi centrali dell'umanesimo platonico. Per amore verso il dettaglio, il microscopico, l'autrice ha scelto una prospettiva del tutto inedita nella soriografia critica del pensiero di Gadamer: quella della musica. Essa ha consentito di individuare uno snodo di relazioni portanti nell'esegesi gadameriana della filosofia platonica: il rappporto musica-matematica, quello musica-etica ed infine la problematica del linguaggio secondo il modello umanista di Cusano
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