Sedici racconti che formano quasi un romanzo a ripercorrere la storia di una famiglia operaia negli anni opprimenti della fine del franchismo. Un figlio, una madre e un padre, e alcuni animali (tutti esperti in evasioni): la narrazione ruota attorno a questa manciata di personaggi, a volte con toni da racconto dell’orrore, a volte da commedia. Comincia con l’uccisione di un cane e termina con la sepoltura di un padre, e nel mezzo esplora la rabbia infantile, le tensioni domestiche, le molteplici forme che la violenza assume nel nostro mondo, il desiderio di sottrarsi alle limitazioni di classe, e anche l’amore. José Ovejero dispiega la sua prosa chiara e spietata in un’opera che, a partire da una prospettiva intima, dipinge il ritratto collettivo di una Spagna in bianco e nero, con aspetti tragici ma anche dettagli umoristici o ironici. Nessuno può considerarsi escluso da questo piccolo universo di racconti terrificanti: se fa male è perché è successo anche a noi.
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