Gilbert Adair cerca in questo saggio di riunire insieme, intrecciare e dipanare le storie di tre personaggi destinati a fondersi e confondersi l'un con l'altro: Wladyslaw Moes, il giovane aristocratico polacco in cui si imbatté Thomas Mass durante una vacanza veneziana e che ispirò il protagonista di "Morte a Venezia", il Tadzio letterario e il giovane attore svedese Bjorn Andresen che gli prestò il volto nel film diretto da Luchino Visconti, tratto dall'opera di Mann.
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