Sveva Melillo è un’ avvocata penalista alle prime armi, titolare di uno studio a Bari che funge da casa e bottega. È figlia di un imprenditore agricolo e politico locale che, con la sua personalità dispotica e opprimente, ha minato la sua autostima e quella delle sue sorelle. Mentre sta scrivendo la memoria difensiva per una causa, riceve la telefonata di sua madre che le chiede di precipitarsi a casa loro: suo padre sembra aver perso la memoria di alcuni fatti salienti della propria vita. Ad esempio, non ricorda l’esistenza dell’ultimogenita Valeria, che da tempo ha interrotto ogni rapporto con la famiglia d’origine e si è trasferita a vivere in un ashram in Salento. Sospinta dall’urgenza di rincontrare Valeria, nei cui confronti prova sentimenti ambivalenti, Sveva decide di portare suo padre nell’ashram. La figlia conforme vuole inscenare una scomoda verità: all’interno di ogni famiglia esiste un patrimonio genetico sia di virtù che di infime bassezze. Appartenere alla stessa famiglia è un marchio indelebile, e nessun componente può illudersi, con la distanza fisica o con le battaglie di principio, di rimanerne indenne.
Devi effettuare l’accesso per pubblicare una recensione.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.