Australia, ventunesimo secolo, Tao-Yi, giovane migrante malesiana, vive sospesa tra due mondi: la realtà fisica, fragile e in declino, e Gaia, un universo virtuale dove tutto è più intenso, più bello, più facile. Qui, insieme al suo compagno Navin, trascorre sempre più tempo: corpi abbandonati in Neurogusci, menti immerse in una perfezione programmata. Ma quando Gaia si prepara a un aggiornamento irreversibile, Tao-Yi è costretta a confrontarsi con una scelta difficile: continuare a vivere in un’illusione meravigliosa o tornare a una realtà imperfetta, ma autentica. Grace Chan si addentra nei confini di identità e simulazione, umano e post-umano. Un romanzo che unisce l’inquietudine di “Black Mirror”, la delicatezza emotiva di “Never let me go” e la visionarietà di “Neuromante”.
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