In questa riflessione a tutto campo che riprende le considerazioni su arte e società di molti precursori della decrescita come Baudrillard o Castoriadis, Latouche analizza in parallelo il disastro urbano e l’insignificanza dell’arte, ripercorrendo le tappe di un declino che ha le medesime origini. Con la cosiddetta globalizzazione si è infatti assistito a una esplosione dell’urbano che è andata di pari passo con una omnimercificazione del mondo. Tutto è diventato commerciabile, persino il corpo umano, il sangue, i geni. Si è passati da una società che ha un mercato a una società di mercato, da una società che ha una crescita a una società di crescita che con la sua pervasiva artificializzazione della vita lacera il territorio, divora lo spazio, rode il senso dei luoghi, disintegra il tessuto sociale. È stata così distrutta ogni capacità di meravigliarsi, a favore di quella replica infinita dello stesso che è il segno distintivo dell’arte contemporanea. Ed è qui che il progetto della decrescita, con i suoi valori etici ed estetici, può fornire gli strumenti – e l’immaginario – per ricostruire non solo il tessuto locale e urbano, ma anche il senso del bello. E re-incantare il mondo.
Biografia: Serge Latouche (Vannes 1940), professor emeritus di economia all'Università di Paris Sud-Orsay, si dichiara da tempo un obiettore di crescita. Ed è proprio sul concetto di decrescita che basa la sua riflessione sui modi per uscire dal devastante sviluppismo imposto dall'Occidente a se stesso e al resto del mondo. In Italia sono stati pubblicati molti dei suoi scritti, tra cui La scommessa della decrescita (Feltrinelli 2007), L'invenzione dell'economia (Bollati Boringhieri 2010), Uscire dall'economia (Mimesis 2014) con Anselm Jappe, Come reincantare il mondo: la decrescita e il sacro (Bollati Boringhieri 2020). Con elèuthera ha pubblicato Il tempo della decrescita, introduzione alla frugalità felice (n.e. 2017) scritto insieme a Didier Harpagès e La fine del sogno occidentale (n.e. 2021).
Devi effettuare l’accesso per pubblicare una recensione.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.