Come appare evidente guardando alla storia del pianeta, l'umanità si
trova oggi davanti a un bivio: proseguire imperterriti sulla strada
dell'atomizzazione individuale e della disintegrazione sociale, oppure
deviare verso un nuovo modello di convivenza che sia in grado di
reinventarsi il vivere comunitario. Non un semplice progetto politico,
dunque, ma una trasformazione sociale radicale che identifica nella
comunità il suo nucleo primario. Ovviamente non la comunità chiusa che
si pone come totalità escludente, bensì la comunità aperta e solidale
che attraverso un processo di autocreazione fonda al contempo un nuovo
immaginario, un nuovo ethos e una nuova materialità. Attraverso numerosi
e consolidati esempi di esperienze comunitarie esistenti – come il
movimento Sarvōdaya Shramadana in Sri Lanka, l'indigenismo zapatista in
Chiapas o la rivoluzione democratica in Rojava – Clark delinea questa
nuova idea di comunità costruita sui principi del mutuo appoggio e della
cooperazione. Un'opzione concreta che non è solo possibile ma anche
necessaria.
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