Un uomo viaggia su un’automobile aziendale lungo le autostrade italiane. Non sapremo mai il suo nome, ma sappiamo che ha trentotto anni, pesa cinquantotto chili e fa l’agente di commercio. Vende carta. Kraftliner, offset, white top. Senza soddisfazione. È un uomo diviso tra la ricerca di un appagamento professionale e un’autodistruzione che lo spinge invece a sdoppiarsi e viaggiare su piani temporali sovrapposti. L’altro è uno che si nutre di pornografia, che dipende dal gioco d’azzardo, dall’alcol e dagli psicofarmaci. Seguiamo il commerciale lungo tre estati, il tempo di sprofondare in un delirio solitario e nell’inevitabile epilogo. Un flusso di coscienza politicamente, sentimentalmente, socialmente scorretto. Un urlo senza voce e senza scampo.
«Prima gli obiettivi, dai. Peccato però che gli obiettivi te li spostano sempre un po’ più in là. Facile così, basta porre mete irraggiungibili e il banco non perde mai. Niente premio per nessun motivo, l’avrai capito. Ma i coglioni di dirglielo chi li ha? Perché ti presti a una simile presa per il culo?»
Biografia: nel 1990 con la sua famiglia. Il Muro di Berlino è crollato da un anno e i confini albanesi si sono riaperti dopo mezzo secolo di isolamento sotto il regime comunista. Laureato in giurisprudenza all’Università di Parma, Shehu inizia a occuparsi di diritto penale. Nel 2022 partecipa alla XXXV edizione del Premio Calvino con Dissoluzione, romanzo ancora inedito, segnalato dal comitato di Lettura del Premio “per la sua lingua di grande nitore”. Attualmente risiede a Piacenza dove scrive e fa l’avvocato. Il commerciale è il suo debutto editoriale
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