Luglio 2019, in una roma allegramente fascista, assediata dalle bizze di uno spirito capriccioso detto «il verme», Dario Clementi è finalmente riuscito a innamorarsi, durante il funerale di sua madre. Lei è Bianca Belpasso, «anti-principessa di Roma nord» apparsa come uno squarcio su Piazza della Balduina. Dario ha quarantasette anni, è un esperto di poesia barocca, a suo tempo ha scritto un romanzo cervellotico che ha venduto sessanta copie e adesso lavora per la misteriosa Fondazione Nevralia, col compito ancora più misterioso di fingersi un modello di intelligenza artificiale su una piattaforma sperimentale. Ha un'ex moglie logopedista di successo, un figlio gay bullizzato dai compagni di classe, maestro di scacchi e in definitiva genio matematico, soprattutto ha un molesto coinquilino, il Cernobyl. Bianca di anni ne ha ventinove, gestisce un portale online di baby-sitter a noleggio e vanta un circoletto di ammiratori nella borghesia di destra, pronti a farla pagare molto cara a Dario. Mentre affonda nell'incomprensibile progetto della Fondazione Nevralia, Dario dovrà vedersela con le conseguenze impreviste – e immancabilmente nefaste – della sua relazione, col lutto del padre, che ha preso il colore di una stupidità trionfante, con la bara di sua madre, che viaggia di deposito in deposito. Ma cosa succede quando siamo costretti a sopportare simultaneamente l'amore e il lutto? E come ci regoliamo con tutto il resto? Basterà lasciarsi guidare dal verme?
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