Il bambino che racconta la storia cresce in una famiglia senza amore. In un paesino di montagna nel Veneto trascorre un'infanzia solitària, candida e trepidante, tra adulti teneri e infernali, vecchi severi e chiusi come pietre e coetanei alla perenne ricerca dell'agnello sacrificale. Né la maestra che lo vittimizza con dei brutti voti, né i suoi genitori, sbandati e sparpagliati in giro per il mondo, né sua nonna - una donna che ha traversato la guerra ma sembra non aver imparato nessun sentimento di tenerezza o compassione - gli sono di aiuto e conforto. Il bambino cerca di ricostruire tramite i racconti della madre e dei vicini le origini del posto e anche le sue - storie di crudeltà famigliali accettate passivamente, drammi di donne che come bestie vanno a testa bassa verso il macello che le aspetta - mentre con le serrande della sua camera calate si protegge dalle lance infuocate del sole e della vita. Aspra e malinconica saga famigliare, "Vorrei che fosse notte" racconta in modo lirico e visionario un mondo antico e crudele visto con gli occhi di un bambino, un abbozzo d'uomo che non sa ancora nulla, ma che è pronto a passare attraverso il dolore della conoscenza, alla scoperta della passione e del male.
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