Questo lungo, coinvolgente racconto propone l’immagine della città com’era negli anni Venti, Trenta, Quaranta. Un’immagine vera, ben focalizzata,puntuale,decorata di fatti umani talora drammatici in cui il sentimento prevarica sulla ragione in nome dell’amore. Questa volta non sono le pur scrupolose ricerche d’archivio a supportare i contenuti del libro, ma la memoria dell’Autore. Per cui Carmelo Musumarra ha fra l’altro scritto: Il fatto storico, in uno sfondo quasi fantastico e fatale,si trasforma in fatto letterario, solidamente documentato, profondamente umano e poetico. Nella memoria l’Autore ha cercato una sua verità, l’unica possibile,cioè il ricordo della verità, che è soltanto appannaggio dei poeti.
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