Rivendicando anche per il suo ambito di attività quel famoso slogan del Sessantotto libertario, Veronelli si è divertito a raccogliere alcune ricette che, pur essendo considerate leccornie in altre culture, risultano invece più o meno disgustose per l'immaginario alimentare europeo. Dopo una semiseria introduzione centrata sull'antropofagia (l'interdetto per eccellenza delle pratiche alimentari), vengono date ricette rigorosamente autentiche - cioè corrispondenti a usi alimentari reali - a base di topi, cavallette, bachi da seta, cani, gatti, cammelli e dromedari... L'ennesima provocazione di un uomo che ha fatto della trasgressione, ma anche dell'incontro tra le culture, un metodo di ricerca.
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