"Nella caducità dei sentimenti, nei patimenti, nelle preghiere e nelle esaltazioni della gioia passionevole, l'amore in Gocci è quel vento impetuoso che sconvolge i sensi, travolge l'essere ma che consente l'unica via per essere compiutamente se stessi. Amore come evoluzione, riconoscimento, disvelamento e accettazione, frammento dopo frammento, ansia dopo ansia, gioia dopo gioia. L'amore come quell'aquila, così presente nelle sue liriche, espressione di movimento ascensionale, dalla terra al cielo, dal mondo fisico a quello celeste, dalla vita alla morte e viceversa. Amore come buio ancestrale della notte che si rischiara con gli occhi del lupo nel quale l'autore si maschera in modo numinoso, luminoso e fecondo. Amore come vulnerabilità del corpo e dello spirtito ma anche come salvifica guarigione. Amore come Eros che riporta l'anima verso la via di casa in quella universalità di sentimenti nella quale Gocci attinge per restituirci il nostro perenne e impetuoso tuffarci nell'Universo. Amore come vita. Amore, come unica possibile via." (dalla prefazione di Gabriele La Porta)
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