Il commendator Carlo Valenti è un uomo di successo, un cosiddetto squalo della finanza. Nella vita ha ottenuto tutto quello che desiderava e nessuno riesce a fermare la sua scalata dalle umili origini fino alle vette dell’economia. Ma un avvenimento terribile gli mostrerà quanto la sua vita sia in realtà fatta di cartapesta come la stessa finanza. Quando rapiscono il suo figlio autistico, il piccolo Luca, si rende conto di essere un uomo solo, di non avere veri amici, si accorge che il suo matrimonio si sta disintegrando. La trama, come sempre nei romanzi di Nicola Pesce, è una scusa per approfondire la psicologia dei personaggi: dal lento e disilluso Commissario Branca – cui le indagini vengono affidate – alla giovane cameriera Yuliya – che si sente così fuori posto in questo mondo occidentale fatto solo di apparenza – dalla moglie Mina Valenti – che si sente frustrata, svuotata del suo ruolo di madre ma ancora forte – a Canio, uno dei rapitori che finisce per fare amicizia con il piccolo ostaggio.
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