La più grande sfida al potere del Partito comunista cinese arriva dalle donne: tra vita vera e mondo virtuale, Leta Hong Fincher ci svela questa battaglia creativa, epica e caparbia.
Cecilia Sala - Chora Media
Una nuova coscienza femminista resiste all’autoritarismo di Pechino, e non ne sappiamo abbastanza.
Annalisa Camilli - Internazionale
È un libro che ci servirà da guida e fonte d’ispirazione per continuare a combattere il patriarcato a livello globale.
Mona Eltahawy
Ai primi del Novecento, l’antesignana del femminismo cinese Qiu Jin raccontò la storia di una principessa che, tramutatasi in un uccello di nome Jingwei, aveva tentato la disperata impresa di riempire il mare di pietre. «Jingwei riempie il mare» è da allora un’espressione proverbiale di tenacia e resistenza.
Le protagoniste di questo libro – in particolare le Cinque femministe arrestate alla vigilia dell’8 marzo 2015 – vivono in un mondo diverso; anziché il mare, affrontano le maglie della censura online e della sicurezza di Stato, la repressione sistematica dei diritti e la presenza di un regime autoritario e patriarcale. Nella Cina dell’onnipotente Xi Jinping, una rete di donne mette in crisi i valori tradizionali e la retorica natalista, la discriminazione dilagante, l’indifferenza verso violenze e molestie.
Il racconto di Leta Hong Fincher ci trascina in un mondo al limite della clandestinità, tra attiviste, avvocate, lavoratrici che si battono quotidianamente per la causa femminista. Un mondo dove le emoji (mi) e (tu), pronunciate come #MeToo, diventano simbolo di lotta e l’unico modo per eludere i controllori della rete e parlare di diritti delle donne.
Devi effettuare l’accesso per pubblicare una recensione.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.