Questo volume raccoglie alcuni scritti dedicati da Canguilhem alla medicina. Essi illustrano in modo esemplare il metodo e i principi ispiratori, nonché la complessità, della lettura e della interrogazione che per circa cinquant'anni Canguilhem ha perseguito sulla medicina, i suoi effetti e il suo significato. Si tratta di testi che non hanno avuto grande circolazione in Italia e che pure sono imprescindibili per comprendere il suo lavoro, le posizioni filosofiche che l'hanno orientato, il progetto che ha ispirato la sua analisi della medicina, dei suoi concetti e della sua razionalità, delle discontinuità della sua storia. Emergono così i problemi fondamentali della natura della malattia e della salute, del loro intreccio inestricabile e del loro rapporto altrettanto inestricabile con il concetto della vita e la conoscenza che di essa gli uomini hanno organizzato nel corso della storia. E se la vita è per Canguilhem incessante produzione di norme, innumerevoli e molteplici, che rende impossibile stabilire una normalità e una normatività univoche e definitive, allora alla medicina toccherà interrogarsi sulle proprie pretese e sulle proprie incertezze, sulle proprie aspirazioni e sulla propria volontà, aprendosi alle domande propriamente etico-filosofiche circa i pericoli del tutto nuovi che l'estensione dei suoi poteri - sulla vita, sulla conoscenza della vita, e all'interno di una società che si pensa sempre più secondo modelli di tipo medico - all'orizzonte della vita dell'uomo contemporaneo.
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