Fortunato è sicuramente il lettore di Spettri di pietra, perché pochi conoscono le storie di fantasmi e sanno raccontarle con passione e sapienza come sa fare Francesco Corigliano. In questi tredici racconti rivive e si rinnova felicemente una lunga tradizione letteraria, in storie che possono prendere il tono della fiaba nera senza tempo e senza luogo, oppure quello più sottile e vicino a tutti della cronaca di eventi quotidiani e comuni, innocui fino all’improvvisa, terrificante consapevolezza di quanto sia facile perdersi anche alla luce del sole e nei luoghi che meglio conosciamo. Perché gli spettri di Corigliano, siano essi ombre malevole di defunti o entità potenti e spietate, espressioni di forze soverchianti, con la loro presenza ci minacciano delle perdite più terribili che da sempre temiamo.
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