Ester Nilsson è una poetessa e saggista ma, sopra ogni altra cosa, critica e ammiratrice dell'artista Hugo Rask, che reputa un genio. Ed è proprio per Hugo, quando lo incontra a una conferenza di intellettuali svedesi, che Ester perde completamente la testa, interrompendo la sua relazione con il fidanzato e intrecciando con l'artista una storia complicata e cervellotica, tragica quanto universale, fatta di continui allontanamenti, riavvicinamenti, inganni e abusi di potere. Non importa che Hugo non sia affatto l'essere perfetto che Ester si era immaginata; e non importa nemmeno che la tenga a distanza con scuse inverosimili. Ester lo insegue, lo ama, rinuncia per sempre alla propria dignità. La loro relazione non sarà l'amore che aveva desiderato, ma un asfissiante gioco di potere. In un crescendo di disperazione e crudeltà, ma anche di oscura ironia, Lena Andersson compone un ritratto disincantato e realistico dell'ossessione e dell'emancipazione di una donna. "Sottomissione volontaria" è il racconto di quanto siamo disposti a ingannarci nel nostro desiderio di essere amati, ma anche di quanto sia difficile non sfruttare la debolezza delle persone.
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