L'autoironia che contraddistingue le storielle gay non è così comune altrove. È un dato peculiare spiegabile con il fatto che le storie gay non se la prendono quasi mai con gli 'altri', e la molla che fa scattare il riso pesa sempre sulle caratteristiche buffe del personaggio gay o sulla situazione in sé, piuttosto che sulle componenti negative del - chiamiamolo così 'cattivo'. Eccesso di generosità? No, piuttosto l'esigenza, certamente non razionalizzata, di sdrammatizzare gli eventi della vita, troppo sovente non incoraggianti.
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