Accogliendo le sollecitazioni degli studi più recenti sulla perfomance, "Reti performative" si propone come spazio di riflessione interdisciplinare sul carattere aperto e reticolare dell'opera letteraria in connessione con le estetiche visuali, teatrali e mediali dell'era digitale. I saggi, qui raccolti in tre sezioni tra loro strettamente dialoganti, esplorano faglie e slittamenti che il paradigma performativo innesca, trasversalmente e non senza contraddizioni, tra teoria e prassi, forma e materia, progettualità e azione. La prima sezione individua problemi di metodo e traccia una mappatura concettuale della performance sviscerandone i rischi di saturazione e le potenzialità rigenerative. La seconda affronta i rovesciamenti di ruolo e la questione relazionale sul confine incerto tra estetica e politica, pubblico e privato, umano e tecnologico. La terza privilegia gli aspetti di genere, processuali e recitativi della narrazione identitaria in un complesso gioco di dissimulazioni e resistenze. Chiude il volume la conversazione tra Maria De Vivo e gli artisti Bianco-Valente che riprende molti dei nodi affettivi e relazionali discussi all'interno delle sezioni.
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