«Guardo le cime degli alberi, in lontananza. Gli abeti dritti e severi, che non possono tremare. I boschi che conoscono le risposte. Boschi di pietra con le labbra serrate. Nostro padre adorava guardare la neve, ricordi? Ma dopo, dopo tutto quel tempo, nostro padre era diventato solo mio. Avevamo smesso di condividerlo, mi ero caricata sulle spalle tutto il peso della sua persona. Essere amata, essere molto amata, non conta neanche un attimo se non puoi avere l'amore di chi vuoi tu. Io e Ambra aspettavamo di sentirlo tornare, domandandoci sempre se avesse un regalo per noi. Minuscoli giocattoli componibili, opuscoli colorati rubati dalle sale d'attesa degli uffici». Si dice che si debba superare ogni dolore, andare avanti. Invece no. Ci sono dolori che a volte sono tutto quello che ci rimane di qualcuno; e vanno tenuti con sé, come in questa che Massimo Gramellini ha definito "una narrazione fiabesca ed evocativa".
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