Questo libro, primo di una trilogia, propone una serie di racconti dedicati a una piccola città (immaginaria) di pianura che ruba il nome a una frazione, realmente esistente, di San Felice su Panaro, tra Mirandola e Finale Emilia. Pavignane è poco sotto il Po, vicino a tratti di costa ancora umidi che in paese chiamano “la Palude” ed è attraversata da quella che un tempo veniva chiamata la “Strada Imperiale”, parte del cammino che portava pellegrini e mercanti dalla Germania a Roma. Lungo un arco di tempo che va dagli anni di Giovanni XIII, passando per la rinuncia al soglio di Pietro di Benedetto XVI, fino a intravedere la fine del papato di Francesco, incontreremo vari personaggi: Angelo che, raccontando agli amici storie del paese, ricorda loro l’antico patto per cui sarebbero scappati dalla schiavitù della provincia; Giovanni che, ammalatosi di Covid, entra in una claustrofobica follia; infine, il matto del paese, ZvanMAtt, che sfida e subisce il potere del sindaco, del ricco proprietario terriero e dell’industriale di turno.
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