Ruth è una ragazza madre che vive in una città tenuta, come molte altre, sotto scacco da due forze che ne regolano ogni aspetto: una è il Go, l’ente governativo che gestisce la produttività degli abitanti; l’altra, ben più subdola, è la Jester, ovvero la società che si occupa del marketing e della promozione dei prodotti. Se bisogna produrre, bisogna infatti consumare, e chiunque lo fa ormai ciecamente. Ruth è una lavoratrice speciale, un’addetta alla fornitura di organico. La Nuova Banconota, denaro ma al tempo stesso prodotto, è infatti realizzata a partire da residui organici umani. Mentre assistiamo alla lenta discesa di Ruth e al suo annullamento come individuo, Laura Marinelli ci racconta a margine quali altre vite si sono esaurite a causa di burocrazie kafkiane e mercificazione infinita. La distopia di Marinelli è una distopia biocapitalista: quando non resta altro da sfruttare, si cominciano a corrodere i corpi e le identità stesse.
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