Quando la ragione brancola come i relitti di un’esistenza deflagrata, che strada resta da percorrere per salvarsi? Cinque persone sono rintanate in una casa. Fuori la temperatura è precipitata rendendo la città un paesaggio polare, lasciandoli senza una spiegazione. Il dubbio si insinua oltre i confini visibili e presto valicherà i confini precari del loro equilibrio mentale, attraversando la protezione fisica del loro rifugio. All’interno, il protagonista è ossessionato dal desiderio di capire cosa stia accadendo realmente, spesso scontrandosi con i suoi compagni, che con troppa facilità si adagiano su spiegazioni rassicuranti. Trovandosi in una situazione complessa, che lo vede costretto a relazionarsi con se stesso per evitare che il suo stato mentale lo affondi, affronterà vuoti psicologici e fisici complessi, che lo porteranno a prendere decisioni e non-decisioni difficili e precarie. Simone Adriani non cede alla retorica dell’apocalisse, dipinge un mondo crollato in un freddo atrofizzante che ghiaccia il fondo di ogni ragionamento e consuma il cuore dei suoi personaggi.
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