Chiara, giovane giornalista ribelle, vive tra la passione del suo lavoro, un padre malato e un
direttore riformista montanaro.
Tormentata da un sentimento collettivo di giustizia, assiste agli eventi che segnano la fine degli
anni sessanta per un decennio: fatti brutali, lotta armata. E mentre a Ivrea e in tutta Italia si vive
un conflitto violento, Chiara ritrova un’amica perduta e finalmente il direttore del giornale riesce a
portarla con sé in montagna, legandola, e assicurandola, a una corda per l’ascensione del Cervino.
L’alpinismo non è il protagonista di questo libro ma rappresenta un tassello importante e
determinante nella vita di Chiara: metafora della bellezza e della poesia che sopravvivono ai
tradimenti della vita e della storia.
BIO
Enrico Camanni è nato a Torino.
Scrittore, giornalista e alpinista ha aperto alcune vie sulle Alpi, scritto tanti romanzi, fondato il
mensile Alp negli anni ’80 che ha diretto per tredici anni; dalla fine degli anni ’90 collabora, nelle
pagine di cultura e di cronaca, con il quotidiano La Stampa.
Ha scritto migliaia di articoli, commenti, recensioni e saggi sulla storia dell’alpinismo, l’ambiente e
le tematiche alpine, collaborando con numerose riviste, giornali e periodici, tra cui Airone, Il Sole
24 ore, Il Manifesto, Panorama, L’Unità, Meridiani e tanti altri.
QUARTA
Lo guardai salire leggero sulla parete. Solo le punte delle dita e degli scarponi toccavano la
roccia, il corpo era arcuato, distante, apparentemente senza peso. Per un attimo afferrai
l’impasto di grazia e sudore che spinge gli uomini come lui sulle montagne.
La forza conta poco, mi dicevano i suoi gesti, la parete è una questione di stile. Si sale meglio
se non ci si avvicina troppo. Accarezza la roccia, trattala teneramente, anche quando il vuoto
ti tira per i pantaloni.
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