La perdita di memoria, l'amnesia, la rimozione sono di fatto alcuni degli espedienti più intriganti della narrativa d'indagine, del thriller, del noir. Spesso le tensioni dei personaggi si giocano non solo sulla scena del crimine, ma anche successivamente nel chiuso di una stanza dove un indagato, o un testimone, deve affrontare un lasso di tempo di cui non si ricorda o di cui non vuole ricordare nulla. Il tema del vuoto di memoria — nelle sue varie espressioni, dall'amnesia alla rimozione alla patologia vera e propria — può legarsi a sintomi da sindrome post-traumatica, ma può anche configurarsi come una strategia — più o meno consapevole, più o meno elaborata — di sopravvivenza o d'inganno. Sono molti gli scrittori e i registi che si sono cimentati con queste tematiche. Attraverso una selezione di casi, da Alfred Hitchcock ad Agatha Christie, dallo smemorato di Collegno di Sciascia a La versione di Barney di Richler, e altri ancora, si offre una panoramica sufficientemente ampia per analizzare il fenomeno.
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