Questo libro, quello che hanno scritto i protagonisti di Né in cielo né in terra, si spaccia per un remake di Fantasmi a Roma, il film del 1961 di Alberto Castellani con Gassman, Mastroianni e De Filippo. Un ghostwriter sogna di incontrare i suoi amici di gioventù passati a miglior vita i quali, come nel film, cercano di resistere alla speculazione edilizia che vuole cacciarli dal palazzo diroccato di Trastevere dove si sono rifugiati. Per resistere decidono di scrivere un libro con le loro storie, destinato ad avere grande successo secondo loro, e lui nel sogno si ritrova a dare una mano nella stesura. I loro racconti, le loro avventure comiche sono tutti centrati sul fatto che da vivi erano stati cacciati dalle case del rione nelle quali le loro famiglie abitavano da generazioni e sulle conseguenze di quello sradicamento, di quella diaspora. Le loro vicende esilaranti sono un viaggio nell'anima della città, in ciò che la fa sembrare immobile, indistruttibile e la definisce come eterna. Questo è un romanzo su Roma vista da dentro, o da sotto forse, o da un qualsiasi punto di vista insolito, visto che spesso a raccontarla non sono i romani.
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