Per la prima volta ricostruita in una graphic novel l’intera vita di Bernard Moitessier, velista leggendario e mito di ogni appassionato che sogni di navigare nel grande largo. Dall’infanzia in Vietnam alle prime barche e navigazioni, fino alla costruzione del Joshua e alla partecipazione alla Golden Globe Race del 1968, il primo giro del mondo in solitaria senza scalo. E poi la clamorosa scelta di continuare a navigare, rinunciando a una vittoria annunciata, “perché sono felice in mare e anche per salvare la mia anima”. Gli ultimi anni fra le isole della Polinesia, il suo testamento, velico e umano, lasciato in alcuni libri che hanno formato generazioni di velisti. La lunga rotta di un uomo libero. Bernard Moitessier nasce in Indocina, l’attuale Vietnam, da genitori francesi, nel 1925. Fin da bambino è attratto dall’acqua e le sue prime navigazioni sono quelle con i pescatori nel golfo del Siam. Ma conosce anche la guerra, l’occupazione giapponese, la rivolta dei Viet-minh e la Seconda guerra mondiale. Quindi arriva per la prima volta in Europa, scopre Parigi e conosce Marie Thérèse suo primo amore. La porta in Indocina, scoprendo però che il paese che amava è cambiato e, quando inizia a pensare di lasciarlo, ecco la via di fuga: la prima barca, lo Snark con cui si avventura nel Mar della Cina. Ma la barca è in pessime condizioni, Bernard deve tornare a Saigon, ma ormai contagiato dalla passione per l’alto mare. Trova una piccola giunca e la battezza Marie Thérèse, riparte verso il largo, ma anche questa volta la navigazione non dura a lungo e farà naufragio sull’atollo Diego Garcia. Qui costruisce la seconda barca, Marie Thérèse II, con cui naviga fino ai Caraibi dove però fa di nuovo naufragio. Torna in Francia e due amici lo convincono a scrivere il primo dei suoi libri destinati a diventare famosi, Un vagabondo dei mari del Sud, ma qui conosce anche Françoise, la donna che sposerà e con cui navigherà a lungo. I diritti guadagnati gli danno la possibilità di progettare la nuova barca, il Joshua. Quella con cui passerà per la prima volta Capo Horn, prima di far ritorno in Francia e scoprire che il Sunday Times vuole organizzare una regata che compia il giro del mondo in solitaria e senza scalo, la Golden Globe Race. Partecipa alla regata e quando sta per chiudere in testa, stupisce il mondo con un messaggio lanciato a bordo di una nave, continua a navigare e torna nella Polinesia francese dove ha un figlio dalla nuova compagna, Ileana. Anni dopo viene sorpreso da un ciclone in Messico, mentre a bordo è in compagnia dell’attore Klaus Kinski, Joshua finisce spiaggiato. Il sostegno di molti amici gli permetterà di realizzare l’ultima barca, Tamata, e di scrivere il libro che sarà il suo testamento al mondo, Tamata e l’alleanza, prima di scoprire la malattia che lo porterà via, ma nella pace, come navigando in un mare tranquillo fra venti costanti.
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