Nel 1982, all'età di sei anni, Umberto Caglini salpa con i genitori per un giro del mondo in barca a vela che si concluderà con successo cinque anni più tardi, dopo aver compiuto quasi dodicimila miglia a bordo del Barbara Yankee, un cutter di dodici metri progettato da Alex Carozzo, e aver percorso tutti gli oceani, passando dall'Atlantico al Pacifico attraverso il canale di Panama e rientrando in Mediterraneo sulla rotta dell'Oceano Indiano e del Mar Rosso. Durante la navigazione il piccolo Umberto tiene un diario di bordo in cui descrive le emozioni del viaggio e gli incontri, alcuni straordinari come quello con Bernard Moitessier a Tahiti. Ma il suo sguardo sulle cose è quello genuino e senza filtri di un giovane lupo di mare: un punto di vista diverso, che fa del suo racconto un esempio unico tra le molte pubblicazioni di questo genere. "La mia infanzia intorno al mondo", infatti, non è soltanto il resoconto quotidiano di traversate spesso impegnative e del contatto con popolazioni lontane e differenti costumi. E anche la testimonianza di un'esperienza decisamente originale: quella di un bambino che trascorre la sua infanzia in mare, in giro per il mondo, che cresce e matura nel corso del viaggio, e che tornerà a casa con un bagaglio ricchissimo, sapendo fra l'altro parlare perfettamente tre lingue e avendo conseguito la licenza elementare in Australia.
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