Dopo un illustre passato di «città laboratorio», toccata dall’intervento di figure di primo piano dell’architettura e dell’urbanistica del Novecento (da Adriano Olivetti a Ludovico Quaroni, da Carlo Aymonino a Giancarlo De Carlo), Matera, proclamata Capitale Europea della Cultura per il 2019, è di nuovo al centro dell’interesse internazionale. Il volume ripercorre alcuni passaggi della vicenda materana per ricostruire i modi in cui l’azione urbanistica ha affrontato il problema di migliorare le condizioni di vita di questa comunità. Il confronto tra città moderna e città contemporanea, ancora leggibile nello spazio, consente di porsi a una distanza critica da questo importante lascito. Matera, eredità del Moderno e dell’antico ma anche laboratorio operativo del futuro, viene qui proposta come metafora del presente e come occasione di ampliamento degli immaginari del Sud: non solo costa e mare, questi territori sono destinati a riscoprire la ricchezza dell’internità; Matera si propone dunque come visione angolata sul Mediterraneo.
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