Questo fumetto è ambientato nel 2008, quando i ristoranti erano pieni e tutto, cribbio!, andava bene. Ed è il diario politico e personale di una sconfitta, della perdita di un’identità collettiva novecentesca. A chi affidarlo? A un augello viaggiatore? A un aereo? A un uomo che ha messo sé stesso nel proprio cannone? No! Serve un supereroe: Mascherina. Il nome oggi richiama presidi sanitari, ma allora evocava solo il «Ti conosco, mascherina!» già tra gli slogan vincenti della Dc alle elezioni del ’48, contro un Pci figurato dalla caricatura di un malmascherato Stalin. E mentre Mascherina allora evoca, vola e lotta: immagine al potere, realista fino all’impossibile, Arlecchino zio d’America che ha letto velocemente Nietzsche, stimmate della sofferta ambiguità del marxismo belpaesano, sempre teso tra individuo e collettivismo, rivoluzione e riformismo, violenza e pacifismo, rock ’n’ roll e militanza comunista, America ed Europa. Leggere oggi di quando una disfatta poteva ancora essere sociale ed epocale, ha il sapore di una coscia di dodo ben strinata, di un tempo in cui anche la sinistra era in cucina, purpurtroppo in cerca di una toque blanche. E vabb, godiamoci il pasto.
Devi effettuare l’accesso per pubblicare una recensione.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.